Il Venture Capital nell’era della stretta monetaria

Il Venture Capital nell’era della stretta monetaria

Come sappiamo gli ultimi sei/sette anni sono stati caratterizzati da una situazione monetaria parecchio peculiare e con pochi precedenti nella storia, una situazione caratterizzata da tassi di interesse molto bassi (o addirittura negativi) con delle conseguenze sul “pompaggio” di liquidità come mai prima d’ora. Anni ed anni di programmi di acquisto delle Banche Centrali (il PEPP, ad esempio, durante il covid per la BCE) di tutto il mondo hanno portato una grande mole di capitali ad essere investiti in tante asset class, tra cui anche quella del venture capital, oggetto di questo articolo. 

 

I fondi di venture capital che hanno fatto fundraising tra il 2015 e il 2021 hanno trovato diversi investitori istituzionali a tendergli mano contenti di investire nella loro struttura con l’obiettivo di generare un ritorno di 4/5/6X il capitale investito. Così in questi ultimi anni l’industria mondiale del VC ha corso moltissimo e non solo in termini di ammontare di capitali investiti, ma anche di valutazioni pagate per avere accesso a round di investimento in startup. Per riformulare meglio la nostra espressione: la valutazione non era proprio considerata. Una startup poteva scrivere qualunque cifra e un investitore gli dava dei soldi. Quando poi una startup falliva o non trovava altri capitali le espressioni utilizzate erano “fa parte del gioco” o “nel portfolio va bene se qualcuna non raccoglie più e fallisce e altre invece vanno avanti bene”.

 

Espansione economica, inflazione sotto controllo e tanta liquidità ma soprattutto tassi bassi hanno spinto le valutazioni delle startup a livelli astronomici; ora qualcosa si è inceppato. Recessione economica (in arrivo), inflazione fuori controllo e stretta monetaria ma soprattutto tassi in rialzo hanno spostato l’ago della bilancia dall’altro lato, ossia dalla caduta a picco delle valutazioni di molte società tech e startup. Infatti, uno dei primi indicatori che va osservato in casi come questo è l’andamento di Borsa di società comparabili, in quanto la Borsa anticipa sempre ciò che accadrà nell’economia reale e possiamo vedere il crollo di società tech dal 50% (a chi è andata bene) fino al 90% (come nel caso di Robinhood o Coinbase).

 

Per concludere l’articolo è sempre bene ricordare che i tassi di interesse sono l’ago della bilancia dell’economia, se questi muovono da una parte o dall’altra sono poi responsabili di come andrà il mercato dell’equity sia quotato che non quotato. Questa regola tocca tutti, nessuno escluso.

 

Se vuoi maggiori maggiori informazioni sul tema, non esitare a contattarci. Uno dei nostri esperti sarà in grado di aiutarti.

Il team di BizPlace

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