Quando si parla di Technology Transfer, solitamente si fa riferimento alla capacità di trasferire un prodotto o una tecnologia da un laboratorio di ricerca universitario al mercato in modo che possa essere utilizzato da chiunque.

A livello internazionale, la definizione più comune che viene data al Technology Transfer è la seguente: “the process to assist the successful transformation of good research into good business, supporting researches and inventors to move a protected idea successfully to the market” (A.Alunni).

Affinché questo processo possa compiersi, è necessario che gli attori che detengono il know-how scientifico (ricercatori, università, spin–off ecc.) siano supportati da soggetti che abbiano le competenze di business e la capacità finanziaria per far sì che dall’intuizione di un gruppo di ricercatori possa nascere prima un prodotto e poi una vera e propria azienda.

Proprio per questa ragione, a partire dal 1980, hanno iniziato a prendere piede diverse iniziative per stimolare la cooperazione tra il modo della ricerca e quello dei capitali, arrivando alla creazione di veri propri fondi di investimento specializzati nel Technology Transfer.

I fondi di Technology Transfer operano mutuando alcune delle logiche tipiche dei fondi di Venture Capital (orientamento al profitto e orizzonte di investimento medio-lungo), ma sono caratterizzati anche da alcune differenze:

• Maggiore predisposizione all’assunzione di rischio relativamente alla tecnologia oggetto di investimento (investimenti anche nella fase di POC);
• Maggiore attenzione alla due diligence su proprietà intellettuale rispetto ad aree quali mercato di riferimento o metriche di business;
• Necessità di porre una particolare attenzione alle figure del team che detengono il know-how tecnico-scientifico sia all’interno del fondo stesso sia all’interno delle società oggetto di investimento.

In conclusione, il Technology Transfer rappresenta sicuramente una sfida interessante che può portare importanti risultati all’interno dell’ecosistema dell’innovazione, ma, per poter cogliere tale opportunità, è indispensabile che gli attori istituzionali creino le condizioni ottimali per favorire l’incontro tra il mondo della ricerca scientifica e quello dei capitali.

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Il team BizPlace