Come funziona il crowdfunding?

Come funziona il crowdfunding?
Come funziona il crowdfunding e cos’è?

 

Negli ultimi anni, in particolare a partire dal 2019, abbiamo assistito a un boom del crowdfunding, motivo per cui se ne parla sempre di più nell’ambito imprenditoriale e non solo. La parola crowdfunding tradotta letteralmente significa “finanziamento collettivo”, ed è il processo di raccolta di soldi da parte di un gran numero di persone con lo scopo di finanziare un progetto, un’azienda o una causa. Questo strumento di finanziamento sta cambiando il modo in cui i progetti ricevono investimenti, con un contatto più diretto e immediato fra investitori e proponenti.

 

 

Tipologie di crowdfunding

 

Ci sono tre tipologie principali di crowdfunding, che hanno diversi campi di applicazione: reward, donation, ed equity. Ognuno ha diversi scopi e differenti interlocutori, sia proponenti che finanziatori. In questo articolo ci concentreremo sull’ultima delle tre categorie citate: l’equity crowdfunding, lo strumento più rilevante per le startup e PMI. L’equity crowdfunding si rivolge principalmente ai founder di startup e al management di aziende più mature che cercano capitali per dare seguito al piano industriale di sviluppo. Le piattaforme di equity crowdfunding, autorizzate da Consob, forniscono un canale alternativo al finanziamento bancario o del debito in generale per queste aziende. Un progetto caricato su una delle piattaforme si rivolge contemporaneamente a centinaia di investitori, che hanno la possibilità di entrare nel capitale sociale della azienda comprandone quote.

 

Come funziona l’equity crowdfunding

 

Prima della campagna

 

A livello pratico, l’imprenditore che vuole usufruire dello strumento di equity crowdfunding per finanziare il proprio progetto, si rivolge ad una piattaforma dedicata. Molte startup scelgono di nominare un advisor specializzato, che può agire da intermediario fra l’azienda e le piattaforme in target dando un supporto esperto durante tutto il processo.

Le piattaforme selezionano le startup e PMI da ospitare secondo diversi criteri e il più delle volte viene richiesta la presentazione di documentazione finanziaria.

A questo punto, la startup che viene accettata è tenuto ad aprire una delibera di aumento di capitale presso un notaio. Dovrà poi provvedere alla modifica dello statuto per consentire di poter accogliere investitori in società mediante l’utilizzo del crowdfunding. Inoltre, la società deve aprire un conto in banca vincolato per veicolare i proventi della campagna in via transitoria.

Completata la prassi burocratica, l’imprenditore o l’advisor incaricato dovrà redigere la documentazione economico-finanziaria necessaria per attrarre investitori online. Questa varia a seconda delle esigenze della piattaforma e può includere Business Plan, Piano Industriale, Presentazione Aziendale e Investor Pitch.

Oltre al materiale finanziario, l’imprenditore dovrà anche realizzare un breve video di presentazione in cui si racconta l’azienda e si presentano al pubblico gli obiettivi della raccolta di capitali.

Ogni campagna indica un importo minimo che si intende raccogliere e un importo massimo desiderato – va da sé che la campagna potrà definirsi di successo solo se si raggiungerà l’importo minimo definito.

 

Durante la campagna

 

Durante la campagna, è fondamentale promuovere la società con varie attività di marketing, sia online che offline, al fine di catturare l’attenzione di potenziali investitori e raggiungere l’obiettivo minimo di raccolta.

 

La conclusione della campagna

 

Al termine di una campagna di successo, la società avrà il compito di tenere informati i nuovi soci investitori entrati in cap table durante la raccolta di capitali fornendo loro i dati pertinenti relativi all’andamento del business e alla crescita aziendale.

 

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