Il settore del Venture Capital in Cina si riprende dopo il virus

Il settore del Venture Capital in Cina si riprende dopo il virus

Gli investimenti in startup ed aziende cinesi sono di nuovo in crescita dopo il rallentamento causato dalla situazione coronavirus.

Nell’ultima settimana del mese di marzo, I fondi di Venture Capital in Cina hanno chiuso 66 accordi, il numero più alto del 2020 e di poco inferiore rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente.

Questo rappresenta un segnale favorevole per il settore del Venture Capital nel resto del mondo che può riprendersi nel migliore dei modi dopo la fine delle misure restrittive di circolazione e di mobilità.

Secondo i dati di PitchBook, durante le prime sei settimane dell’anno, il numero di accordi e l’ammontare di capitale complessivo raccolto sono calati del 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tuttavia, non bisogna lasciarsi travolgere dall’ottimismo, bensì dovremmo mantenere un certo livello di allerta ancora per un po’. Se dovesse verificarsi una seconda ondata di contagi in Cina, il lockdown sarebbe imposto di nuovo, e di conseguenza le attività di investimento rallenterebbero come prima.

Le misure pensate per rallentare l’epidemia hanno avuto un forte impatto negativo sull’industria cinese, in particolare nei settori legati alla manifattura e alla logistica. Tuttavia, la situazione ha anche attirato l’attenzione su nuove opportunità.

Due settori che hanno visto un aumento nell’attività di investimento dai fondi di Venture Capital in Cina sono la manifattura avanzata e l’edtech, la tecnologia legata alla formazione, in particolare quella che facilita la formazione a distanza. Infatti, le società di software hanno potuto trarre vantaggio dalla contingenza, chiudendo circa un terzo degli accordi di VC nel paese.

La ricrescita verificatasi in Cina costituisce, quindi, un segnale positivo per le startup e gli investitori negli Stati Uniti e in Europa, dove i mercati di investimento stanno rallentando. Secondo i dati di PitchBook, nell’ultima settimana di marzo il numero di operazioni negli Stati Uniti è calato del 26% rispetto alla media settimanale registrata nel mese di febbraio. Naturalmente, intercorre sempre un lasso di tempo tra il momento in cui gli accordi vengono chiusi e quello in cui vengono annunciati pubblicamente, quindi i reali effetti della pandemia si riveleranno dopo qualche settimana.

Nonostante la situazione attuale, i fondi di VC hanno sempre liquidità da investire: a livello globale, a metà del 2019 i venture capitalist avevano circa 188,7 miliardi di dollari a disposizione.  Molti investitori hanno dichiarato di lavorare come al solito, e tante società hanno chiuso round di investimento nell’ultimo mese.

 

Fonte: PitchBook